Il concetto di città ideale ha accompagnato l’umanità durante la storia, arrivando al culmine della sua espressione dopo i secoli bui del Medioevo, dal Rinascimento fino al Novecento, quando si sono moltiplicati in Italia i tentativi di mettere in pratica la teorizzazione di città progettata in maniera armonica e razionale, a misura di chi la abita.
Da Urbino, dove il Duca Federico da Montefeltro realizzò la città-palazzo teorizzata da Baldassarre Castiglione, alla quadristellata Terra del Sole voluta da Cosimo I De’ Medici in Romagna, l’itinerario alla scoperta delle città ideali travalica i confini temporali arrivando a epoche più recenti, con la città-operaia di Solvay a Rosignano, quelle razionaliste di inizio ‘900 come Sabaudia nel Lazio, fino al sogno più recente de La Scarzuola di Tomaso Buzzi.
Se ami l’architettura non perdere questo archi-tour con dodici esempi di città ideali italiane nate dall’utopia di costruire il luogo perfetto in cui vivere, tutte da visitare nel 2021. Iniziamo?
Sabbioneta, Mantova
Nell’Oltrepò mantovano si trova Sabbioneta, borgo gioiello insignito del riconoscimento di Bandiera Arancione del Touring Club, dal 2008 Patrimonio dell’Umanità insieme a Mantova per la sua eccezionalità di città di nuova fondazione costruita in poco più di trent’anni.
Il suo destino venne cambiato nel 1544, quando Vespasiano Gonzaga ordinò la completa ricostruzione di quello che al tempo era solo un modesto villaggio, influenzato da artisti come Leon Battista Alberti, Giulio Romano e Andrea Mantegna. Fu lui stesso a progettarla, disegnando per la nuova città una fortificazione stellata con sei baluardi sulle punte, in cui si sviluppa una pianta a scacchiera con al centro piazza Ducale. Da qui, la prospettiva conduce al Palazzo Ducale e al profilo della parrocchiale di Santa Maria Assunta, con la sua facciata insieme elegante e sobria.
Tra gli edifici di pregio del borgo, nei pressi del portico ad arcate che delimita a sud la piazza si trova il delizioso Teatro all’Antica, primo esempio di teatro stabile in Europa, e poi, imperdibile, il Palazzo Giardino con la Galleria degli Antichi o Corridor grande, edificata per contenere le collezioni del duca e seconda più lunga d’Italia dopo quella degli Uffizi. Altri importanti edifici impreziosivano la città, tuttavia, a causa delle vicissitudini accorse alla morte di Vespasiano – la successione del ducato in primis, nonché il dominio austriaco e napoleonico poi – Sabbioneta ne fu privata.
Palmanova, Udine
Dalla pianta a forma di stella a nove punte, Palmanova è una città-fortezza, costruita nel 1593 dalla Repubblica di Venezia per salvaguardare la Serenissima dagli attacchi dell’Impero Ottomano. Monumento nazionale dal 1960, nel 2017 è entrata a far parte del Patrimonio UNESCO come modello di città ideale rinascimentale ed esempio di architettura militare per l’impianto urbanistico radiale e la simmetrica disposizione dei moduli architettonici delle fortificazioni.
Protetta da tre cerchie difensive, alla città, annoverata tra i borghi più belli d’Italia, si accede attraverso una delle tre porte monumentali, da cui sei strade disposte a raggio conducono alla parte più scenografica del borgo, piazza Grande, un’ampia piazza d’armi a forma esagonale al centro della fortezza che abbraccia tutto l’abitato, da cui apprezzare la singolare pianta di Palmanova. Al di sotto delle mura si trova un sistema di gallerie un tempo utilizzate a scopo difensivo, oggi aperte al pubblico.
Da segnare in calendario: il momento giusto per visitarla è il primo weekend di settembre, quando Palmanova è animata dalla rievocazione storica dell’assedio napoleonico del 1809, tra parate, visite, degustazioni e fuochi d’artificio.
Tresigallo, Ferrara
Linee pulite, geometrie e una palette armonica di colori pastello: camminare per le vie di Tresigallo è come trovarsi nella dimensione sospesa tra geometria e sogno delle opere di Giorgio De Chirico.
Immerso nella pianura padana tra Ferrara e le Valli di Comacchio, il piccolo centro, noto anche come città metafisica, è un esempio di architettura razionalista italiana ben conservato, nato dalla volontà dell’allora ministro dell’Agricoltura Edmondo Rossoni, nativo proprio di Tresigallo.
La cittadina venne ricostruita interamente tra la fine degli anni ’20 del 1900 e l’inizio degli anni ’30 con l’obiettivo di dare vita a un modello di società che ponesse al centro i bisogni della popolazione: furono costruite scuole, teatro, casa di riposo, sala da ballo, bagni pubblici, e anche l’edilizia privata fu realizzata in stile razionalista, in una commistione armonica tra architettura ed arte che le sono valse il riconoscimento di città d’arte come uno dei pochi esempi di città di fondazione.
Oggi il centro, visitato da turisti da ogni parte d’Italia, ha reinventato i suoi spazi per attirare e far conoscere questo borgo rimasto intatto nel tempo. Quelli che allora erano i bagni pubblici, oggi sono diventati l’urban center della città, l’edificio azzurro cielo con la scritta cambiata da “Bagni” a “Sogni” reso celebre grazie a Instagram.
Terra del Sole, Forlì-Cesena
Progettata a più mani sotto la direzione di Cosimo I, Terra del Sole o Eliopoli, scelta come nuova prestigiosa sede dei De’ Medici in Romagna, è un mirabile esempio di città ideale, frutto del nuovo modello urbanistico che si impose in Italia nel ‘500.
Il borgo, che si trova nell’entroterra forlivese, fu edificato per presidiare il confine del Granducato di Toscana con lo Stato Pontificio. Tutt’oggi conserva intatto il fascino della città-fortezza rinascimentale, con due castelli, quello del Capitano delle Artiglierie e quello del Governatore, due borghi principali, Romano e Fiorentino e una cinta muraria alta 13 metri che si sviluppa su una pianta rettangolare per oltre 2 chilometri.
All’interno della cittadella sono presenti vari edifici di pregio: la Chiesa di Santa Reparata e, di fronte, il Palazzo Pretorio, entrambi affacciati su piazza d’Armi, fulcro di Terra del Sole. Poi, il Palazzo del Provveditore oltre ad alcuni palazzi padronali dalle belle facciate.
Tra gli appuntamenti di rilievo della cittadina, la prima domenica di settembre si tiene il Palio di Santa Reparata con palazzi imbandierati, cortei di figuranti in costumi d’epoca, sbandieratori e la tradizionale gara di tiro alla balestra per aggiudicarsi il Palio.
Villaggio Solvay, Livorno
All’inizio del secolo scorso, Ernest Solvay si interessa ad un tratto di costa toscana nei pressi di Livorno. La presenza delle materie prime necessarie alla fabbricazione della soda lo inducono a costruire uno stabilimento, cambiando il destino dell’area. Sul modello di altre città europee dove erano presenti impianti Solvay, l’industriale belga decide infatti di mettere in atto un’operazione non solo industriale ma anche urbanistica e architettonica, consapevole di trovarsi nella regione culla del Rinascimento.
Il risultato è una straordinaria città-giardino di chiara ascendenza nord-europea, frutto di un’attenta progettazione urbanistica che vede l’unione armoniosa di aree verdi, abitazioni, servizi e aree ricreative, disposte in modo razionale e funzionale in prossimità degli stabilimenti industriali, per soddisfare i bisogni dell’azienda ma allo stesso tempo le necessità della comunità.
Oggi il Villaggio Solvay è una affascinante oasi a sud del paese di Rosignano, e rappresenta uno dei pochi tentativi italiani di company-town fondato su concetti di ecologia, sviluppo sostenibile e basso impatto ambientale dove si è abbinata la razionalità del lavoro alla qualità della vita.
Pienza, Siena
Voluta da Papa Pio II, da cui il nome Pienza, questa cittadina vicino Siena, nel cuore della Val D’Orcia, è considerata l’incarnazione dell’utopia rinascimentale della città ideale. Anticamente chiamata Corsignano, diede i natali a Enea Silvio Piccolomini, poi Papa Pio II, che pur da anni lontano dal borgo, non dimenticò mai le proprie origini. Fu lui ad affidare all’architetto Bernardo Rossellino, allievo di Leon Battista Alberti, la creazione di un nuovo centro.
Oggetto principale dell’intervento fu la piazza centrale e gli edifici che vi si affacciavano. Per realizzarla si scelse un’insolita pianta trapezoidale in quanto, chiusa dalla facciata del Duomo, senza le vie di fuga prospettiche, lo spazio appare perfettamente rettangolare, riproporzionato alla vista. Ad accompagnare lo sguardo concorrono poi il Palazzo Piccolomini a destra e il Palazzo Vescovile sulla sinistra, mentre sul lato opposto al Duomo sorge il Palazzo Pretorio. Proprio la piazza, lungo i cui lati sono presenti delle sedute che consentono alle persone di incontrarsi, rappresenta al meglio l’idea della città costruita intorno ai suoi abitanti.
L’esempio di Pienza, che nel 1996 ha ottenuto il riconoscimento di sito UNESCO, ha avuto il merito diffondere a livello internazionale l’idea che una città debba riflettere alcuni requisiti aurei mirati a rendere migliore la vita di chi la abita, diventando un principio cardine del pensiero architettonico per i progettisti contemporanei.
Urbino, Pesaro e Urbino
Immersa nelle colline marchigiane, Urbino, un tempo capitale del ducato di Montefeltro, con il suo centro storico annoverato nella lista dei siti UNESCO spicca per la ricchezza storica ed artistica.
Soprannominata la città a forma di palazzo, vede nel Palazzo Ducale, fatto costruire da Federico da Montefeltro per celebrare la propria potenza e superare le altre residenze principesche in Italia, la sua espressione più alta.
Il grande mecenate seppe non solo trasformare Urbino in una magnifica corte principesca, ma anche attrarre nel ducato i migliori studiosi e artisti del tempo, le cui opere sono oggi custodite nella Galleria Nazionale delle Marche. Qui è conservato anche uno dei quadri simbolo del Rinascimento Italiano, La Città Ideale, attribuito a seconda dei critici a Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Luciano Laurana o Francesco di Giorgio Martini.
Visitando Urbino, è inevitabile restare affascinati dalla bellezza e dalla magia del suo centro storico. Profetiche sono le parole di Carlo Bo, cui è intitolata l’università: “Chi arrivi a Urbino ignaro e della sua storia e della sua importanza si trova di fronte a una sorpresa straordinaria, anzi a un miracolo“.
La Scarzuola, Terni
Nella frazione Montegiove del comune di Montegabbione, in provincia di Terni, si trova La Scarzuola, luogo dove l’architetto Tomaso Buzzi – fondatore insieme a Giò Ponti della rivista Domus – costruì la sua città ideale.
Il centro è conosciuto per l’antico Convento della Scarzuola, che, secondo la storia, deve il suo nome ad una capanna di scarza (paglia) che San Francesco costruì durante una delle sue peregrinazioni. Negli anni ’50 Buzzi ne acquisì la proprietà, creandovi accanto una surreale ed eccentrica costruzione ricca di rappresentazioni simboliche e citazioni.
Il complesso, sviluppato intorno ad un percorso ellittico, è nelle sue intenzioni “un’antologia in pietra“, una vera e propria scenografia teatrale da cui si sviluppano palazzi e scorci scenografici realizzati in stile eclettico e neo-manierista, nei quali è possibile leggere l’ispirazione classica e rinascimentale del Partenone, del Colosseo, di Villa Adriana e Villa d’Este, ma anche di edifici opera di Andrea Palladio, Vincenzo Scamozzi e Sebastiano Serlio, con il culmine dell’opera rappresentato da un’Acropoli.
Nel 1956 l’architetto si ritirò a vivere nel Convento della Scarzuola, lasciando incompiuto il complesso a causa della sua morte, sopravvenuta nel 1981. Nonostante questo, il fascino inafferrabile di questa città utopica non è venuto meno. Oggi La Scarzuola è una casa privata visitabile su prenotazione, dove scoprire il mondo magico e onirico di Buzzi.
Sabaudia, Latina
Sabaudia fa parte di una serie di centri urbani di nuova fondazione nell’Agro Pontino, costruiti lungo una ideale linea retta che da Roma raggiungeva Napoli; tuttavia si distingue dalle città di Latina, Pontinia, Aprilia e Pomezia per le scelte architettoniche curate da progettisti simbolo del razionalismo italiano. L’obiettivo era quello di costruire il luogo ideale di villeggiatura per il turismo d’élite e per realizzarlo fu indetto un concorso internazionale di progettazione vinto dal gruppo composto da Piccinato, Cancellotti, Montuori e Scalpelli.
Realizzata in meno di un anno, tra il 1933 e il 1934, Sabaudia è stata costruita intorno alla piazza del Comune nella quale risiede il Municipio con la torre, alta 42 metri, che funge da riferimento per gli abitanti della città. Intorno al suo perimetro si trovano altri edifici in stile razionalista come l’attuale sede della Guardia di Finanza, il Dopolavoro, il Cinema e l’Albergo.
Celebre per la lunga spiaggia ai piedi del Circeo, negli anni la città è stata la scenografia di tanti film. Oggi le sue forme lineari e sobrie degli edifici, le ampie strade e le piazze aperte sono oggetto di studio da parte di architetti ed urbanisti di ogni parte del mondo.
San Lorenzo Nuovo, Viterbo
Tra Viterbo e Orvieto, sulle sponde del lago di Bolsena, San Lorenzo Nuovo, che fino alla fine del 1700 si trovava in posizione poco salubre, costantemente sottoposta al vento di scirocco, venne spostato a circa 500 metri sul livello del mare.
Patron dell’opera fu Papa Clemente XIV, dietro progetto dell’architetto Francesco Navone, il quale sviluppò una città ideale, esempio di fusione tra architettura settecentesca e piano urbanistico moderno, con pianta di forma ottagonale sul modello della piazza del Palazzo di Amalienborg a Copenaghen, con vie dritte e larghe che si intersecano ad angolo retto. La cittadina si caratterizza per le sue case uniforme e basse, dominate dalla Chiesa di San Lorenzo Martire, alta 34 metri, dalla cui sommità si vede il lago di Bolsena.
Acaya, Lecce
Anche la Puglia vanta uno straordinario esempio di città ideale con Acaya, borgo del Salento poco distante da Lecce, completamente ricostruito nel 1500 secondo i canoni dell’architettura difensiva rinascimentale. Il nome gli deriva da Gian Giacomo dell’Acaya, regio ingegnere militare di Carlo V, che completò l’opera del padre Alfonso dell’Acaya che aveva edificato il castello, ispirandosi a princìpi di razionalità e armonia, senza dimenticare l’esigenza di difendersi dagli attacchi esterni.
Oggi il piccolo centro presenta possenti mura in pietra leccese con bastioni a punta di lancia e fossato a protezione, mentre la cittadella è organizzata su assi viari ortogonali e tagliata diagonalmente da tre piazze: piazza d’Armi, di fronte all’ingresso del castello, piazza Gian Giacomo, al centro del borgo, dove sorge la Chiesa della Madonna della Neve e piazza Convento, all’angolo nord-est, dove si trova il Convento di S. Maria degli Angeli.
Il villaggio, che è al centro di un’importante azione di recupero storico, artistico e culturale, merita una sosta in un itinerario nel Salento.
Avola, Siracusa
Noto come il paese della mandorla “pizzuta”, nel 1693 Avola fu distrutto da un fortissimo terremoto. Nicolò d’Aragona decise di ricostruire la città più a valle sulla costa e affidò il progetto a Padre Angelo Italia, ingegnere e architetto.
Oggi la città esagonale tra Siracusa e Noto è una delle mete da non perdere in un itinerario della Sicilia sud orientale. Al centro del borgo campeggia la grande piazza quadrata Umberto I, posta all’interno di una croce ideale realizzata da corso Vittorio Emanuele e corso Garibaldi, che incrociandosi la suddividono in quattro piazze minori chiamate quartini, che prendono il nome dalla categoria dei lavoratori che era solita incontrarvisi. Là dove i due assi principali incrociano il perimetro dell’esagono, vennero costruite quattro piazze, ciascuna delle quali ospita una chiesa, oltre a vari palazzi padronali.
Di epoche successive, meritano una menzione il vecchio mercato in stile neoclassico, che oggi ospita la biblioteca comunale, il Teatro Garibaldi realizzato in stile all’italiana, di recente oggetto di un intervento di restauro, oltre al bellissimo Palazzo Modica con elegante portale e raffinati saloni di ricevimento.
30
DaisyRomaniello
Anche a me è venuta una gran voglia di visitare Tresigallo, mi sono appassionata al tema delle città ideali proprio quando ho letto della sua fondazione 😊
martu
Tema molto interessante! Sono stata solamente a Sabbioneta, Urbino e Pienza, ma appena ci si potrà spostare vorrei visitare Tresigallo e Terra del Sole…