Ready, set, go: Salone del Mobile e Fuorisalone sono ufficialmente al via, con tanti eventi in programma e numerose aree della città coinvolte nella settimana dedicata al design.
Se il Fuorisalone avrà come sempre il suo cuore nei distretti di Tortona, Isola, Brera e Ventura, la Milano Design Week è l’occasione ideale per esplorare alcuni luoghi milanesi normalmente non accessibili.
Il mio consiglio è quello di ritagliarti del tempo tra un appuntamento e l’altro per bighellonare senza meta, infilandoti nei cortili e portoni aperti.
In zona Porta Venezia, ad esempio, da martedì 9 a domenica 14 aprile si potranno scoprire alcune location rappresentative del Novecento italiano, come la Biblioteca Venezia, Casa Galimberti o Palazzo Castiglioni, solo per citarne qualcuna. Ma non sono le uniche!
Entryways of Milan
Lo sapevi che Karl Kolbitz nel volume Entryways of Milan ha varcato la soglia di 144 tra i più suntuosi ingressi della città, rivelando magnifici esempi di modernismo italiano rimasti spesso celati dietro facciate austere? Il volume svela gli androni di edifici costruiti tra il 1920 e il 1970 presentando l’opera di alcuni tra i più celebri architetti e designer milanesi.
Su Instagram ne trovi molti, fotografati dagli appassionati con il tag #entrywaysofMilan.
Tra tutti ne ho scelti 5, che ti consiglio di visitare durante la settimana del design. Perché non si vive di soli vernissage! Qui trovi la mappa per costruire il tuo itinerario di visita. Scopriamoli insieme.
Aldo Andreani – Palazzo Sola-Busca

Ph. Delfino Sisto Legnani
Lo scalone curvo in marmo Botticino non è l’unico motivo per visitare questo edificio monumentale in stile liberty. Costruito su un lotto triangolare tra il 1924 e il 1927, Palazzo Sola-Busca è noto anche come la “ca’ dell’oreggia” dall’originale citofono in bronzo a forma di orecchio, opera dello scultore Adolfo Wildt.
All’epoca il citofono, il primo installato a Milano e uno dei più antichi al mondo, serviva ai visitatori per comunicare con il custode che si trovava nella portineria del palazzo, il quale provvedeva ad annunciare la visita alle famiglie che vi abitavano.
Legata a questa curiosa opera esiste una leggenda: chiunque si avvicini all’orecchio e gli sussurri il suo più grande desiderio, lo vedrà un giorno realizzato. Un motivo in più per visitarlo!
Dove si trova: via Gabrio Serbelloni 10
Piero Bottoni – Palazzo Ina

Ph. Delfino Sisto Legnani
Al 33 di corso Sempione si eleva imponente per 19 piani Palazzo Ina, costruito a metà degli anni ’50.
Il razionalista Piero Bottoni lo progettò pensando l’ingresso dell’edificio come una promenade, che avrebbe dovuto correre parallela ad una nuova traversa del corso poi mai realizzata, con un ampio androne aperto, pilastri rivestiti di cemento e ghiaia sottile, soffitto a stucco veneziano rosa, pavimento in palladiana di marmo di Carrara e pareti in mosaico di uno sgargiante rosa e blu cobalto.
La sua portineria è oggi una delle più instagrammate di Milano, con centinaia di foto di appassionati di architettura, turisti e milanesi richiamati dalla curiosità di questo luogo dal grande impatto scenografico.
Dove si trova: corso Sempione 33
Pier Giulio Magistretti – via Aristide de Togni

Ph. Delfino Sisto Legnani
Alpi Apuane, Colli Euganei, Lago di Como e Carrara: arrivano da tutta Italia le pietre utilizzate per realizzare lo splendido atrio di questo palazzo meneghino, costruito negli anni 1934-36 da Pier Giulio Magistretti.
Il prezioso ingresso è in marmo giallo oro proveniente dalla cava di Mori, tra Rovereto e Trento, ormai esaurita da oltre 30 anni. A terra spicca una palladiana in Bianco di Musso e Bianco di Carrara, intervallata da cornici in Giallo Reale, Giallo di Siena e Grigio Bardiglio.
Giochi prospettici e un sapiente uso dei materiali rendono questo androne un vero spettacolo per gli occhi: non a caso è stato scelto come copertina di Entryways of Milan.
Dove si trova: via Aristide de Togni 14
Gio Ponti, Alberto Rosselli – Casa Melandri

Ph. Delfino Sisto Legnani
Opera di Gio Ponti, uno dei più famosi architetti del XX secolo, Casa Melandri, costruita alla fine degli anni ’50, è concepita secondo il gioco dei volumi tipico del suo stile, con il contrasto dei volumi pieni, sporgenti, che poggiano sui vuoti delle finestre, equilibrati dall’uso dei materiali preferiti di Ponti – la ceramica a diamante e l’alluminio argento – che impreziosiscono le austere facciate.
L’atrio, in contrasto con l’esterno, è caratterizzato da un pavimento bianco in marmo di Carrara da cui emerge la scala in marmo Rosso Levanto. Su tutto spiccano però gli elementi geometrici a rombo in un sorprendente giallo vitaminico. Impossibile non fotografarli!
Dove si trova: viale Lunigiana 46
Umberto Riva – via Paravia

Ph. Delfino Sisto Legnani
Colonne circolari in cemento armato e colori matt caratterizzano l’androne di questo palazzo realizzato nel 1965 da Umberto Riva. L’edificio, disegnato per una cooperativa con pochi mezzi economici, si rivelò un brillante esercizio d’ingegno, in quanto Riva ricorse all’uso di pannelli prefabbricati in cemento armato a vista.
Una curiosità: l’appartamento dell’ultimo piano è stato a lungo abitato dal progettista e molti degli oggetti da lui disegnati sono nati come prototipi per questo alloggio, che oggi conserva ancora gli arredi originali.
Dove si trova: via Paravia 37
Hai salvato la mappa tra i preferiti? Bene, ora non ti resta che infilare scarpe comode, portare con te una borsa di tela, una power bank e la macchina fotografica. Buona Design Week!
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