Fonte d’ispirazione per numerosi artisti, primi fra tutti Paul Cézanne e Vincent Van Gogh, la Provenza, con i dipartimenti del Vaucluse e del Luberon che ne rappresentano l’essenza più caratteristica, è una regione che evoca suggestivi panorami da cartolina.
Il clima mite e la varietà di paesaggi che cambiano a seconda delle stagioni, tra distese di lavanda, borghi medioevali abbarbicati sulla roccia e un territorio che alterna vigneti e uliveti a perdita d’occhio a canyon profondi scavati da acque turchesi, permettono di visitarla durante tutto l’anno, ma per ammirare la fioritura della lavanda il periodo giusto va da fine giugno a metà agosto.
Considerata la vicinanza dall’Italia, a poco più di 4 ore di viaggio, la Provenza si presta per una fuga di un weekend così come per un tour più articolato fino in Camargue, dove il territorio cambia e le alture calcaree cedono il passo a paludi punteggiate di fenicotteri.
Quali le tappe da non perdere assolutamente?
In questo itinerario di 4 giorni ho selezionato le mete da coup de coeur che ho visitato durante il mio ultimo viaggio e alcuni extra se hai qualche giorno in più a disposizione, per un viaggio all’insegna della lentezza fatto di natura, storia e cultura, che ti farà conservare questa regione in un posto speciale del cuore.
Leggi i miei consigli, alla fine del post trovi anche la mappa da salvare con tutti i luoghi da visitare!
Sisteron
Sulla Route Napoléon, la strada percorsa da Napoleone durante il rientro dall’esilio, si trova Sisteron, La Porte de Provence, nota per la posizione spettacolare in cui è stata costruita: la città si trova infatti su uno sperone roccioso a strapiombo sulla chiusa del fiume Durance, di fronte al Rocher de la Baume, in un punto in cui si chiude l’ampia valle che proviene a nord da Gap e che nel versante meridionale conduce verso la piana provenzale in direzione Aix en Provence.
L’imponente cittadella domina il pittoresco centro storico, con un dedalo di stradine su cui affacciano edifici dalle facciate antiche e piazze abbellite di fontane: una piacevole sosta per iniziare l’esplorazione dell’Alta Provenza!
Valensole
Valensole, di per sé un piccolo se pur caratteristico villaggio, deve la sua fama internazionale alla vallata estesa dal lago di Sainte-Croix alla cittadina di Manosque da cui prende il nome, così chiamata perché gode di 300 giorni di sole all’anno. La zona è dedita all’agricoltura fin dal passato ma la coltivazione della lavanda è relativamente recentemente, quando dal XIX secolo soppiantò mandorli e querce da tartufo. Il fiore cresce così rigoglioso grazie al clima caldo e secco, con temperature che in estate superano spesso i trenta gradi, mitigate da un perenne vento fresco. Oggi il plateau de Valensole soddisfa circa l’80% della produzione mondiale, con una superficie coltivata di 800 km². Per ammirare lo spettacolo dei campi di lavanda, this is the place.
Il periodo per apprezzare il massimo della fioritura nella zona è quello che va da fine giugno a metà luglio, con il culmine in occasione della Fete de la Lavande, l’evento più atteso nella città di Valensole, la terza domenica di luglio, quando la raccolta viene conclusa e si celebra la lavorazione di questa pianta.
Io ti consiglio di dedicare una giornata all’esplorazione di Valensole: parti la mattina presto, percorrendo la D6 che arriva da Manosque fino a Valensole e la D8, che dal borgo arriva a Puimuisson; qui si trova la maggior concentrazione di campi. Per visitarli, in genere al fianco della strada c’è una piccola area di terreno dove parcheggiare l’auto in sicurezza. Gli agricoltori lasciano visitare liberamente le coltivazioni, ma occorre camminare in mezzo alle file delle piante senza calpestarle e prestare attenzione alle api attirate dai fiori. Non dimenticare un cappello per proteggerti dal sole.
Durante la pausa pranzo fai una sosta al borgo, dove intorno alla Grande Fontaine, un fontana a quattro bocche scavata nella pietra viva, si trovano alcuni locali per rifocillarti. Da lì potrai dedicarti a bighellonare senza meta tra le vie del centro storico in attesa del tramonto, l’ora migliore per tornare in mezzo ai campi di lavanda per qualche fotografia, quando la luce radente del sole ne esalta i colori.
Montfuron
Montfuron è un minuscolo villaggio arroccato su uno sperone roccioso che conserva un mulino a vento originale del XIX secolo circondato da un’esplosione di ginestre fiorite. Il borgo si trova a 11 km da Manosque, snodo strategico dell’Alta Provenza e sede della fabbrica della casa profumiera L’Occitane en Provence (visitabile gratuitamente su prenotazione), e merita una breve deviazione per qualche fotografia al mulino e al panorama dalle rovine del castello.
Viens
Viens è uno splendido borgo medievale restaurato con cura, che conserva le tracce del suo passato con la Torre dell’Orologio che funge da accesso al paese, il castello con una torre circolare, le belle dimore antiche e i vicoli stretti. Lasciato il profumo di lavanda alle spalle, una deliziosa tappa del tour dei villages perchés (borghi arroccati) per fare un salto indietro nel tempo.
Oppedette
Appena 40 abitanti vivono ad Oppedette, un paesino arroccato su un promontorio roccioso che si affaccia a strapiombo sul Canyon di Oppedette, gole calcaree lunghe 2,5 chilometri e profonde 200 metri scavate dal fiume Calavon, che si possono ammirare da una terrazza sospesa nel vuoto situata sulla sommità del villaggio. Dal paese partono dei sentieri per esplorare il canyon e andare alla scoperta di alcune bories, costruzioni a forma di alveare con muri a secco diffuse nell’Alta Provenza tra il XVII e il XIX secolo, che si trovano nei pressi di Caseneuve.
Bonnieux
Addossata al fianco di una collina, sul versante nord della zona del Luberon, di fronte a Lacoste, Bonnieux è una pittoresca cittadina medioevale con vicoli stretti e scalini in pietra che conducono fino all’antica Eglise Vieille du Haut. Reso celebre dal film Un’ottima annata, girato nella tenuta Château de la Canorgue, questo borgo rappresenta una piacevole tappa in particolare il venerdì, giorno del mercato cittadino, che occupa quasi tutte le vie del centro storico.
6 km a sud si trova la Forêt de Cèdres, uno dei più bei cedreti d’Europa, visitabile con una passeggiata di un’ora nel sottobosco.
Roussillon
Tra Les Plus Beaux Villages de France, Roussillon è celebre per le calde tonalità ocra delle case, un tempo estratta dalle vicine cave. Oggi il villaggio ospita numerosi laboratori di artisti nel suo bel centro storico ed è frequentato soprattutto per i Sentier des ocres, due facili circuiti percorribili in 35 o 50 minuti tra boschi di castagno e formazioni rocciose dalle forme ardite e dagli intensi colori rossastri, che ti daranno l’illusione di trovarti in un canyon americano.
A 20 km da Roussillon si trova il Colorado Provençal, una miniera d’ocra attiva fino al 1956, oggi meta turistica per i colori delle sue pareti rocciose che si accendono al tramonto.
Gordes
Altro villaggio tra Les Plus Beaux de France, Gordes è una incantevole località incastonata su una roccia: arrivando dalla strada a tornanti, fai sosta al punto panoramico lungo la strada per ammirare il colpo d’occhio delle case in pietra illuminate dalla luce del sole.
Simbolo di Gordes è il suo castello, il Castrum Gordone, con il nucleo originario – di cui oggi restano le due imponenti torri – risalente all’XI secolo, poi rimaneggiato in stile rinascimentale nel XVI. Di fronte si erge la chiesa di Saint Firmin e la fontana della brulicante piazza di Genty Pantaly, set di una delle scene del film Un’ottima annata, da cui partire per una passeggiata senza fretta fra i tortuosi sali e scendi del centro storico che conducono ad uno dei più bei belvedere della Provenza, con vista sul massiccio del Luberon.
Nei pressi di Gordes si trovano un paio di attrazioni di rilievo: il Village des bories, un museo a cielo aperto con circa 20 capanne in pietra risalenti all’età del bronzo e l’Abbazia Cistercense di Sénanque, tappa obbligata per tutti i turisti, che con i suoi campi di lavanda è la protagonista indiscussa di cartoline e calendari di tutta la Provenza. Fondato nel XII secolo, l’imponente edificio perfettamente conservato costituisce un bell’esempio di architettura romanica, con un delizioso chiostro e una bella chiesa abbaziale. In estate, dalle 9.30 alle 11 e dalle 13 alle 17 è visitabile senza tour guidato, mentre negli altri orari è necessario prendere parte ad un gruppo.
Fontaine-de-Vaucluse
Fontaine-de-Vaucluse è un piccolo villaggio sulle sponde del fiume Sorgue. La piazza centrale, così come le abitazioni storiche, si concentrano intorno al ponte che lo attraversa e sul quale è ancorato un grande mulino. Il paese deve la sua fama proprio al fiume: a pochi minuti dal centro, percorrendo un sentiero (chemin de la fontaine) durante il quale si incontra un altro mulino per la carta ancora in funzione, ai piedi di una falesia alta 230 metri, si trova la spettacolare sorgente. L’acqua sgorga da una voragine costituendo la sorgente con la maggior portata di tutta Europa; l’aspetto curioso è che non se ne conosce con esattezza l’origine idrogeologica e la profondità.
Francesco Petrarca soggiornò a lungo nel paese e ne fu tanto affascinato che sarebbe stato ispirato proprio dal torrente per i famosi componimenti dedicati a Laura, come Chiare, fresche et dolci acque. Oggi, a memoria del suo passaggio, resta un museo a lui dedicato e una colonna sulla piazza centrale del paese.
Isle-sur-la-Sorgue
Circondata dall’acqua corrente del fiume Sorgue, la cittadina venne fondata nel XII secolo, quando i pescatori costruirono dei capanni su palafitte sopra quella che all’epoca era una palude. Nei secoli successivi, oltre alla pesca, il villaggio fu dedito alla produzione di carta e seta e ancora oggi sono presenti diverse ruote idrauliche che nel XVII secolo servivano ad alimentare cartiere e setifici.
Prenditi del tempo per esplorare con calma questa Venezia provenzale e mescolati agli abitanti della città che amano prendere una bibita in uno dei caffè lungo i canali o si rinfrescano immergendo i piedi nelle gelide acque della Sorgue.
Il giorno migliore per visitarla è la domenica, giorno in cui dal dopo guerra si tiene un mercato di antiquariato settimanale. Isle-sur-la-Sorgue è infatti celebre per il brocante e nel periodo intorno a Pasqua ha luogo ogni anno una fiera internazionale dell’antiquariato che richiama espositori e visitatori da tutta Europa.
Les-Baux-de-Provence
Marchesato della Famiglia Grimaldi, questo borgo fortificato che domina il magnifico paesaggio di Arles e della Camargue, è una delle località più conosciute della Francia.
Restaurato con cura, il villaggio, che fa parte dei borghi più belli del paese, custodisce alcuni monumenti di pregio culturale, come lo Chateau de Baux, un castello dell’XI secolo su un banco roccioso che sovrasta il villaggio, la Chiesa di Saint Vincent, parzialmente scavata nella roccia, e la finestra di Post Tenebras Lux, una grande finestra rinascimentale senza il suo antico edifico alle spalle.
Il consiglio è di visitare questo villaggio la mattina, prima dell’arrivo delle folle di turisti, per passeggiare tra i vicoli lastricati ancora silenziosi, arrivando fino alla sommità del paese, da cui dominare la vista sulle Alpilles, i villaggi circostanti e Arles in lontananza.
Aix-en-Provence
Aix-en-Provence è una elegante città universitaria considerata una piccola Parigi provenzale, con viali alberati, piazze ombrose, fontane zampillanti e palazzi signorili del XVII e XVIII secolo.
Il modo migliore per visitarla è partire da cours Mirabeau, il viale principale della città, da cui, dopo aver acquistato una sporta per la spesa in paglia, inoltrarsi tra le vie pedonali della Vieil Aix nei suoi mercati colorati: quello alimentare di place Richelme, con formaggi caprini, olive ed erbe provenzali, quello dei fiori, nella piazza che ospita l’edificio in stile classico dell’Hotel de Ville e il mercatino delle pulci di place de Verdun. Terminata la spesa, premiati con un calisson, un dolcetto a base di pasta di mandorle caratteristico di Aix. Il posto giusto dove assaggiarlo è La maison du Roy René.
Poi, per apprezzare con calma lo charme di questa città del Sud della Francia, trascorri il resto della mattinata osservando il brulicare di persone in un caffè all’angolo di una delle tante piazze, all’ombra di un platano, sorseggiando un caffè. Lo sapeva bene Cézanne, che qui nacque e visse per molto tempo, legando indissolubilmente il suo nome a quello della città. A ricordarlo oggi c’è il Circuit de Cézanne, un itinerario tra i luoghi preferiti del pittore segnalato da targhe in bronzo nei marciapiedi. Ma soprattutto, tappa obbligata per chi passi da queste parti è il suo atelier, meticolosamente conservato dalla sua morte. Nei pressi si trova anche il Terrain des Peintres, un giardino a terrazze dove Cézanne con altri pittori sistemava il cavalletto per dipingere il profilo della montagne Sainte-Victoire. Osservando la città dall’alto, è facile immaginare perché la amasse tanto.
Arles
Se il nome di Aix-en-Provence è legato a Cézanne, Arles, capitale della Camargue, fu d’ispirazione per un altro celebre pittore, Vincent Van Gogh, che scelse di vivere qui dal 1888. Venne sedotto, probabilmente, dalle case colorate arse dal sole, dai tesori romani dell’Anfiteatro e del Teatro Romano o da quel piacere per il lento vivere che si ritrova ad Arles più che in ogni altro luogo della Provenza. Gli stessi motivi per cui oggi la città rappresenta una meta imperdibile di un itinerario in questa zona della Francia.
Un altro è quello di ripercorrere le orme dell’inquieto pittore, che dipinse circa 200 quadri in giro per la città. La casa gialla di place Lamartine fu distrutta durante la seconda guerra mondiale, ma resta ancora oggi il caffè di place de Forum, oggi chiamato Van Gogh, dove litigò con il suo amico Paul Gauguin e gli tirò un bicchiere. L’esterno fu il soggetto di uno dei suoi dipinti più famosi “Terrazza del caffè all’aperto“, mentre la sala interna fu immortalata nel quadro “Caffè di notte“. Van Gogh amava anche passeggiare fuori dal centro e tra i luoghi del cuore ritroviamo il lungofiume del Rodano, il ponte di Trinquetaille, il vecchio mulino di rue Mireille e le campagne circostanti con i govoni di fieno e i girasoli che il pittore tanto amava dipingere.
Altre tappe
Hai qualche giorno in più a disposizione per visitare la Provenza? Qui trovi una selezione di altre mete da aggiungere al tuo percorso.
Moustiers-Sainte-Marie
Fa parte de Les Plus Beaux Villages de France grazie alla sua spettacolare posizione su una falesia. Il paese si trova a circa 40 minuti a est di Valensole, in posizione leggermente decentrata rispetto alla maggior parte dei luoghi di interesse della Provenza.
A 30 chilometri di strada si trovano le Gole del Verdon, il canyon più profondo d’Europa, con pareti alte fino a 1.500 metri a strapiombo sul fiume verde smeraldo, immerse in una natura rigogliosa. Le gole si estendono per 25 chilometri, tra paesaggi mozzafiato e suggestivi percorsi. Famoso tra gli appassionati di sport (nel canyon è possibile fare attività come il trekking, il bungee jumping, il rafting o l’arrampicata), merita sicuramente una visita.
Lourmarin
Lagarde d’Apt
È un minuscolo paese di 33 abitanti nei pressi di Viens, con una chiesa, un ristorante e due distillerie di lavanda. Dal borgo parte un percorso segnalato di circa 2 chilometri che si snoda tra circa 80 ettari di campi color lilla.
Ménerbes
È un villaggio fortezza annoverato tra i più bei paesi della Francia, che si estende su un promontorio roccioso del Luberon, noto per la sua produzione di vini e tartufi. Nel 1944 Picasso vi acquistò una casa per Dora Maar, dove lei, al termine del loro rapporto, si rifugiò per il resto della vita.
Oppède-Le-Vieux
Fu abbandonato nel XVII secolo dai suoi abitanti, che scesero a valle per coltivare i campi, tornando a essere popolato durante la seconda guerra mondiale, quando fu utilizzato come nascondiglio da una comune in fuga dall’occupazione tedesca. Oggi le sue case in rovina ospitano numerose botteghe di artisti.
Saint-Rémy De Provence
Città natale di Nostradamus, è nota per aver ospitato Vincent Van Gogh che visse per un anno nell’ospedale psichiatrico di Saint-Paul-de-Mausole, dipingendovi alcuni dei suoi quadri. Oggi, all’interno dell’ex monastero, capolavoro del romanico provenzale, è visitabile la ricostruzione delle sua stanza.
Salon-De-Provence
È il villaggio dove Nostradamus, il più grande astrologo di tutti i tempi, scrisse le sue profezie e almanacchi. Il borgo è famoso per l’olio d’oliva da cui si ricava il sapone di Marsiglia, in particolare nel quartiere dei saponificatori, in cui sono presenti due fabbriche ancora visitabili, la Marius Fabre e la Rampal Latour.
Bon voyage!
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