Capitale dell’Andalusia, Siviglia è la città simbolo della regione, di cui incarna a pieno lo spirito, la cultura e le tradizioni, prima fra tutte il flamenco, che qui è nato insieme alla corrida; così come le processioni pasquali e la storica Feria de Abril per cui Siviglia è famosa, ben rappresentano l’anima festaiola e la vitalità che caratterizzano tutto il paese.
Straordinario incrocio di cultura e arte europea, araba, ebraica, Siviglia fu fondata da Giulio Cesare; nei secoli fu occupata prima dai barbari, poi dai Mori, che la fecero la capitale del regno el-Andalus, e successivamente dagli Almohadi, di cui la Giralda rappresenta la testimonianza più nota. Nel 1248, le moschee vennero riconvertite in chiese con la riconquista cristiana di Fernando III di Castiglia, che la elesse a sua residenza.
Nonostante sia la quarta città della Spagna, due o tre giorni sono sufficienti per visitare il centro, piuttosto compatto: qui trovi le 10 attrazioni di Siviglia da non perdere assolutamente per immergerti nella sua storia, cultura e tradizioni. Buon viaggio!
1 Barrio de Santa Cruz
Siviglia sta all’Andalusia come il Barrio de Santa Cruz sta al cuore della città, di cui ben riassume tutto il fascino con il suo groviglio di stradine acciottolate, piazze con giardini e fontane, e case bianche dai balconi fioriti con patios impreziositi da azulejos.
Nonostante il viavai di turisti, il quartiere si è mantenuto intatto e non ha perso la sua autenticità, forse grazie al fatto che le strade che lo attraversano non sono accessibili alle auto. Una in particolare, conosciuta come l’Antiguo Rincón del Beso, è così stretta che due amanti che si sporgessero dalle finestre sul vicolo riuscirebbero a baciarsi. Per percorrerla, l’accesso passa attraverso una galleria all’angolo del Patio de Banderas fino alla calle Judería, il cui nome ricorda il tempo in cui questo era il quartiere ebraico dove Ferdinando III di Castiglia ammassò la popolazione ebrea quando conquistò la città.
2 Cattedrale
Patrimonio UNESCO insieme alla Giralda, al Real Alcázar e al Archivo General des Indias, la Catedral de Santa María de la Sede de Sevilla è la più grande cattedrale della Spagna e la terza chiesa della cristianità dopo San Pietro e St. Paul. Sorge sul sito dell’antica moschea di Almohadi, i cui unici resti oggi visibili sono il Patio de los Naranjos, dove un tempo i fedeli svolgevano le abluzioni, e la Giralda, che fungeva da minareto della moschea.
Al suo interno è composta da cinque colossali navate in stile gotico dalla pianta rettangolare come l’Alhambra, a loro volta ripartite in nove sezioni circondate da venti cappelle, di cui la più nota è la Capilla Real. La navata centrale è divisa in due parti, con il coro che è delimitato da grandi organi e la Capilla Mayor, che ospita un imponente altare con una pala fatta di pannelli dorati e decorati con incisioni di artisti fiamminghi e spagnoli.
Oltre centotrenta vetrate policrome illuminano fiocamente gli interni; tra queste, cercando la vetrata di San Sebastián sopra la facciata di Los Palos, potrai riconoscere il volto del santo raffigurato con le sembianze dell’imperatore Carlo V. Altro dettaglio da non perdere è la tomba di Cristoforo Colombo, conservata nella cattedrale dal 1899, anche se pare che la salma sepolta sia quella del figlio Diego, traslata per errore invece del padre, che sarebbe rimasto a Santo Domingo.
Ogni lunedì pomeriggio dalle ore 16:30 alle 18, previa prenotazione, l’ingresso alla Cattedrale e alla Giralda è gratuito.
3 Giralda
Simbolo di Siviglia, la Giralda è la torre campanaria della Cattedrale di Siviglia, un tempo minareto almohade. I due terzi inferiori appartenevano infatti a un minareto ricoperto in laterizio cotto, mentre la parte superiore è un campanile rinascimentale aggiunto nel 1568. Sulla punta si erge una scultura di bronzo che funge da banderuola, conosciuta con il nome di Giraldillo, da cui deriva il nome della torre.
Con i suoi 101 metri di altezza, la Giralda supera in altezza la Torre di Pisa e il Big Ben di Londra, tanto che quando fu costruita, era la più alta torre del mondo.
Al suo interno 35 rampe percorribili a cavallo avevano la funzione di permettere al muezzin di salire in cima alla torre per intonare l’invito alla preghiera; oggi vengono utilizzate dai visitatori, che arrivati sulla sommità possono godere di una bella vista panoramica sulla città, apprezzando da una prospettiva ravvicinata tutti i dettagli della vicina cattedrale.
4 Real Alcazár
Quando il re di Spagna visita Siviglia risiede al Real Alcazár che per questo è la residenza reale ancora in uso più antica d’Europa.
Splendido complesso di palazzi, cortili e giardini, fu costruito nell’VIII secolo dai Mori sulle rovine di una fortificazione romana, e poi ampliato nel corso dei secoli, in un mix di arte moresca e cristiana.
Cuore dell’Alcazár è il palazzo Mudéjar, costruito a metà del 1300, da cui si accede attraverso la Puerta del León. Tra gli ambienti più interessanti della residenza spiccano il Salón de los Embajadores con archi in stile moresco, sormontato da una superba cupola con un complicato intreccio geometrico, il Patio de las Doncellas che deve il proprio nome alla leggenda secondo cui i musulmani di al-Andalus pretendevano dai regni cristiani spagnoli, come tributo, 100 vergini ogni anno, e il Patio de las muñecas, chiamato così per due piccoli volti – difficili da individuare – che adornano gli archi.
Dietro il palazzo si apre un lussureggiante giardino abitato da pavoni in libertà, dove si alternano terrazze, stagni, fontane, monumenti e padiglioni, a ricordare l’influenza delle culture inglese e araba.
Tutti i lunedì, previa prenotazione, l’ingresso è gratuito: da aprile a settembre dalle 18 alle 19, mentre da ottobre a marzo dalle 16 alle 17.
5 Archivo General des Indias
Creato nel 1785 per volontà di Carlo III allo scopo di custodire l’immensa documentazione relativa alle colonie spagnole in America, fino a quel momento negli archivi di Simancas, Cadice e Siviglia, l’Archivio Generale delle Indie raccoglie documenti dal 1480 al 1898, e si sviluppa per nove chilometri di scaffalature, che contengono circa 43.000 volumi e un totale di 80 milioni di pagine prodotte dall’amministrazione coloniale. Tra i documenti di maggior pregio, è conservato il diario di bordo di Cristoforo Colombo oltre ad atti autografati da personaggi di rilievo come Ferdinando Magellano, Hernán Cortés, Francisco Pizarro e Miguel de Cervantes.
L’edificio, un esempio di architettura rinascimentale spagnola ispirata al modello italiano, fu progettato da Juan de Herrera, nel 1572, quando il Re Filippo II glielo commissionò per creare il Consolado de mercaderes dove i mercanti di Siviglia potessero esercitare i loro affari.
L’ingresso è gratuito.
6 Metropol Parasol – Las Setas de Sevilla
Nata per riqualificare l’antica plaza de la Encarnación, Las Setas de Sevilla, nota anche come Metropol Parasol, è uno straordinario esempio di architettura moderna nel centro della città.
Opera dell’architetto Jürgen Mayer, la struttura è composta da sei grandi parasole a forma di fungo e realizzata su più livelli: al piano inferiore si trova un’area archeologica dove sono esposti i reperti romani rinvenuti durante la realizzazione; al secondo livello è ospitato un grande spazio adibito a mercato; al terzo e quarto si trovano una seconda piazza usata per le rappresentazioni e un ristorante, mentre all’ultimo piano si sviluppa una passerella panoramica che offre una vista mozzafiato sulla città, dove ogni sera dal tramonto, lo spettacolo “Aurora” illumina la struttura di luci multicolori.
7 Casa de Pilatos
Una delle residenze nobiliari più affascinanti di Siviglia è questo palazzo aristocratico del tardo XV, inizio XVI, uno dei periodi di massimo splendore della città.
Fu chiamata “casa di Ponzio Pilato” dopo che uno dei suoi proprietari, Don Fadrique, di ritorno dalla Terra Santa, scoprì che la distanza tra il palazzo e il santuario locale era la stessa che separava il luogo in cui Cristo fu condannato a morte dal luogo della sua crocifissione. Colpito dalla coincidenza, ideò una serie di stazioni della Via Crucis che, secondo la tradizione, avrebbero dato il via alla tradizione della Semana Santa.
La dimora, dove si fondono elementi di architettura moresca, gotica e arte rinascimentale italiana, è considerata la perfetta espressione del tipico palazzo andaluso, con grandi saloni dai soffitti a cassettoni, cortili, fontane e intricati mosaici.
Il lunedì dalle 15 alle 19 è possibile accedere gratuitamente previa prenotazione.
8 Palacio de las Dueñas
Sorto sull’ex monastero di Santa Maria del las Dueñas da cui deriva il nome, il Palacio de las Dueñas fu costruito nel XV secolo in stile rinascimentale, con influenze gotiche e moresche.
La visita si snoda tra stanze, cortili, chiostri e giardini e offre una visione autentica della vita della nobiltà spagnola. La residenza ha infatti ha ospitato generazioni di nobili e famiglie aristocratiche, tra cui la famiglia del poeta Antonio Machado, che qui nacque nel 1875. Attualmente la proprietà appartiene alla Casa d’Alba, che qui ha accolto membri delle famiglie reali inglesi oltre a ospiti di assoluto riguardo come Jackeline Kennedy.
Ogni lunedì dalle 16, presentandosi direttamente, è possibile entrare gratuitamente fino al raggiungimento della capienza consentita.
9 Plaza de España
Nel Parque de María Luisa si trova Plaza de España, la monumentale opera realizzata dall’architetto Annibale González per l’Esposizione Iberoamericana del 1929.
L’immensa piazza di forma semicircolare è delimitata da un grande edificio centrale con due torri laterali, a rappresentare l’abbraccio della Spagna alle sue antiche colonie. Il complesso è coperto da una loggia con soffitto a cassettoni, ed è decorato da 48 panche ricoperte di mosaici come le province spagnole. Una curiosità: ne mancano due perché quando la piazza fu costruita le Canarie avevano solo una provincia, mentre quella di Siviglia è stata rappresentata in altri quattro murales nella piazza.
I materiali usati per la costruzione sono stati principalmente marmo, mattoni a vista e ceramiche, in uno stile che fonde Art Decò, neo-moresco e neo-mudéjar, con elementi rinascimentali e barocchi: proprio l’unione di questi stili rende Plaza de España unica nel suo splendore.
Altra particolarità della piazza, molto amata dai turisti, è il canale di 500 metri di lunghezza coperto da 4 ponti in stile veneziano che simboleggiano i quattro antichi regni di Spagna, navigabile con barche a remi e motore a noleggio.
L’accesso è libero e segue gli orari di apertura del Parque de María Luisa. Considerata l’affluenza di gruppi di turisti, il momento migliore in cui visitarla è la mattina presto. Il mio consiglio, per apprezzarne tutta l’ampiezza, è salire le scale decorate da ceramiche del complesso principale: al primo piano si apre una terrazza che consente di abbracciare la piazza con un unico sguardo.
10 Triana
Attraversato il Puente de Isabel II si trova il Barrio di Triana, un quartiere dall’anima vivace che trasuda tradizione, da visitare per almeno 3 motivi.
Il primo è godersi una delle più belle viste della città seduti ad un tavolino dei tanti bar e ristoranti lungo Calle Betis, sul lungofiume del Guadalquivir. Il secondo è che fin dall’epoca romana la zona è un noto centro di produzione di ceramiche e azulejos realizzati con le argille del fiume. Nel quartiere ci sono ancora 40 tra negozi, studi, laboratori, tra cui la più antica fabbrica ancora in opera, Céramica Santa Ana. Il terzo motivo di richiamo è rappresentato dal flamenco: Triana con il suo teatro è infatti l’anima della cultura e della tradizione flamenca più autentica di Siviglia.
Altre attrazioni
Se hai un po’ più di tempo a disposizione, ti segnalo qualche altro luogo di interesse che vale la pena vedere:
- l’Hospital del Los Venerables è un edificio barocco del XVII secolo che fungeva da alloggio per poveri, anziani e sacerdoti in pensione. Attualmente ospita il Centro Velázquez dedicato al pittore sivigliano. Il lunedì dalle 14 alle 18 l’ingresso è libero su prenotazione;
- Plaza del Cabildo, proprio dietro alla cattedrale. Questa suggestiva piazza di forma semicircolare è chiusa da un edificio porticato finemente affrescato, di fronte al quale si trova una parte delle vecchie mura della città cui è stata addossata una fontana;
- La Torre del Oro è una torre di controllo militare costruita per ordine del Califfo degli Almohadi Abu Ya’qub Yusuf II per controllare gli accessi della città dal fiume Guadalquivir. Il lunedì l’ingresso è gratuito.
- Bonus track: tra le must do experience a Siviglia c’è quella di assistere ad uno spettacolo di flamenco. Io l’ho visto al Tablao Flamenco Los Gallos, il locale più storico della città e tra i più antichi del mondo, ma La Carbonería nel Barrio de Santa Cruz offre vari spettacoli di flamenco gratis con consumazione a pagamento, così come Lola de los Reyes Tablao Flamenco nel quartiere di Triana.
Dove mangiare a Siviglia
Le tapas sono nate in Andalusia agli inizi del Novecento (il sostantivo nasce dal gesto di tapar, “coprire” il bicchiere di vino di pane o di prosciutto per evitare che vi cadano insetti o altre impurità), e la sua capitale Siviglia è la città perfetta per ir de tapas.
Tra i posti che ho preferito, dalla colazione alla cena, segnalo: Confiteria La Campana, storico locale del 1885 “proveedor de la Real Casa”, dove prendere un café con leche accompagnato da una tostada; La hosteria del Laurel, per un pranzo in un patio sotto gli alberi nei pressi dell’Hospital de Los Venerables; la Taberna Coloniales, enoteca e taperia, in un vecchio negozio dove si vendevano prodotti coloniali; El Rinconcillo, fondato nel 1670, il bar più antico della città, e un’istituzione del tapeo cittadino; la Bodega Santa Cruz, il classico locale dove prendere una birra e picar algo, rigorosamente in piedi; se preferisci la versione chic, prenota all’Eslava. A cena, nei pressi di Plaza de España, cucina andalusa elegante da Sobretablas. Da non perdere poi i dolcetti delle suore del Convento de Santa Inés: entrando nel cortile, si trova una finestra basculante in cui lasciare i soldi dopo aver ordinato da una lista. Girata la ruota, le monache di clausura depositano i loro dolcetti artigianali, tra cui i più popolari sono i bollitos de Santa Inés, paragonabili agli scone.
Buen viaje!
0
Rispondi