Arte, architettura, storia e panorami spettacolari si fondono nella Città Eterna. Ma quanto ne sai delle illusioni ottiche di Roma?
Durante il mio ultimo giro in città ho visitato 5 luoghi che mi hanno lasciato a bocca aperta, tra trompe-l’oeil, finte architetture e prospettive illusorie. Se anche tu vuoi scoprire la magia di queste 5 straordinarie illusioni ottiche, leggi il post e salva la mappa che trovi alla fine. Iniziamo?
1. Colonnato di San Pietro
284 colonne doriche compongono il Colonnato di San Pietro, nel metaforico abbraccio della Chiesa ai fedeli. Secondo il progetto di Gian Lorenzo Bernini, chi entrava in questo immenso spazio aperto arrivando dal dedalo di vie del quartiere Spina di Borgo avrebbe provato un senso di meraviglia, e così fu fino agli anni ’30 del 900, quando per volere di Mussolini la maggior parte delle case fu rasa al suolo per far posto alla monumentale via della Conciliazione.
Tra tutte le illusioni ottiche del Vaticano, quella più famosa è però un’altra. Sapevi che osservando le colonne dal centro della piazza su uno dei due dischi di pietra ai lati dell’obelisco in cui campeggia l’incisione “centro del colonnato”, le quattro file scompaiono, diventando una sola? Questo perché l’allineamento delle colonne degli emicicli è calcolato sui raggi dell’ellisse, il cui centro è indicato appunto dalle piastrelle rotonde poste sul pavimento.
Questo ingegnoso accorgimento offre allo spettatore un particolare effetto dinamico-visivo: chi attraversa la piazza vede le colonne aggregarsi e staccarsi passando da spazi vuoti a pieni, con un movimento continuo di aperture e chiusure.
2. Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola
Su piazza Sant’Ignazio, una delle mie preferite per l’impianto scenografico-teatrale degli edifici settecenteschi, si affaccia la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, classico esempio di Barocco italiano, inserita nell’imponente edificio del Collegio Romano.
L’enorme complesso, voluto dal fondatore della Compagnia del Gesù Ignazio di Loyola, comprendeva aule, cappelle, laboratori, biblioteche, refettori, cucine, stalle e addirittura un osservatorio astronomico. Il Collegio includeva anche una Chiesa dedicata all’Annunziata, che presto si dimostrò insufficiente per accogliere i fedeli, così che venne finanziato il progetto di costruirne una più grande. Nel 1685 la chiesa era quasi finita, ma mancava il denaro per realizzare la cupola. Venne perciò chiamato il frate gesuita e pittore Andrea del Pozzo, che grazie a uno straordinario stratagemma riuscì a completarla.
Con un gioco di prospettiva, l’artista creò una finta architettura attraverso la pittura (il cosiddetto trompe-l’oeil), spostando il punto di fuga dalla cupola di 13 metri di diametro – solo dipinta – verso la volta della navata con l’affresco della Gloria di Sant’Ignazio che, tramite l’effetto di sfondamento del soffitto, sembra alto il doppio di quanto sia realmente.
Per scoprire l’artificio, nella navata centrale in direzione dell’altare, fermati sul tondo dorato nel marmo pavimentale e alza lo sguardo per osservare la cupola. Se da quel punto ti sposti lateralmente, tra stupore e meraviglia, ecco svelata l’illusione ottica tridimensionale.
3. Galleria prospettica di Borromini
A breve distanza da Campo de’ Fiori, in Piazza Capodiferro, si trova Palazzo Spada-Capodiferro. Costruito nel XVI secolo, a cavallo tra Rinascimento e Barocco, fu acquistato nel 1632 dal Cardinale Bernardino Spada che, oltre ad un’importante opera di ampliamento dell’edificio dell’ala che oggi ospita una collezione di pittura barocca, commissionò la famosa galleria prospettica di Francesco Borromini, capace di strabiliare chiunque la guardi per la prima volta.
Realizzato tra il 1652 e il 1653 con il matematico agostiniano Padre Giovanni Maria da Bitonto, questo corridoio colonnato di 8,82 metri di lunghezza, grazie ad alcuni accorgimenti architettonici e prospettici sembra misurarne circa 35. L’illusione è dovuta al fatto che i piani convergono in un unico punto di fuga; così, mentre il soffitto scende dall’alto verso il basso, il pavimento di mosaico sale. Anticamente, sul fondale era disegnato un finto motivo vegetale che accentuava il senso prospettico; oggi vi è invece collocato il calco di una statua di guerriero di epoca romana.
Quest’opera di pura illusione ottica testimonia gli interessi del committente Bernardino Spada, che probabilmente attribuiva a questa galleria il significato dell’inganno morale e dell’illusione delle grandezze terrene.
4. Via Piccolomini
Via Piccolomini si trova nei pressi della collina del Gianicolo, in una posizione sopraelevata rispetto al resto della città e, pur non rientrando nei classici itinerari di Roma, secondo me vale la pena visitarla almeno una volta.
Da questa strada, nel quartiere Aurelio, è possibile vedere una prospettiva quasi magica del Cupolone, simbolo indiscusso di Roma. Arrivando da via Leone XIII – io l’ho raggiunta a piedi dopo essere stata al parco di Villa Doria Pamphili – rimarrai impressionato dalla magnifica vista sulla cupola, che da quel punto sembra così vicina da poterla quasi toccare. Ma c’è una sorpresa: percorrendo la via verso il belvedere, rimarrai a bocca aperta, perché invece di avvicinarsi, la cupola sembra allontanarsi e rimpicciolirsi.
Ebbene sì, ancora una volta si tratta di un effetto ottico. Questa divertente illusione viene creata dalla disposizione degli edifici sulla strada, che da lontano incorniciano la cupola, focalizzando l’attenzione su di essa. Proseguendo lungo la via si inizia a vedere lo sfondo, e il cambio di prospettiva confonde l’occhio umano, creando questo particolare effetto in cui si ha la percezione di vedere la Cupola di San Pietro allontanarsi.
Provare per credere!
5. Buco della serratura della Villa del Priorato di Malta
L’effetto ottico più famoso di Roma si trova sull’Aventino, in piazza dei Cavalieri di Malta 3.
Appoggia l’occhio sul buco della serratura della Villa del Priorato di Malta per la magia: dritto di fronte a te, ecco comparire la splendida prospettiva della Cupola di San Pietro, che, incorniciata dalle siepi dei giardini del Priorato, apparirà molto più vicina di quanto non sia in realtà.
Questa illusione ottica è frutto del caso? Per chi se lo chiedesse, sembra di no. Nel 1765 l’architetto Giovanni Battista Piranesi, su richiesta del cardinal Rezzonico, ebbe il compito di ristrutturare l’ingresso della villa, in origine monastero benedettino.
Il risultato fu una straordinaria piazzetta rococò decorata con stemmi di famiglia, trofei di guerra che alludono alle imprese dei cavalieri di Malta e riferimenti massonici, sulla quale si apre il portale d’ingresso da cui si inquadra, in fondo al giardino, proprio la cupola.
Per chi avesse voglia di curiosare oltre il portone, la villa è aperta al pubblico il venerdì mattina su prenotazione, ad eccezione dei mesi di luglio e agosto. Per informazioni sugli orari di visita e le modalità di prenotazione, puoi scrivere alla mail: visitorscentre@orderofmalta.int. Ah, se passi da queste parti, non dimenticare di fare un salto al Giardino degli Aranci per vedere il panorama sulla città!
Conoscevi queste illusioni? Ecco qui la mappa, da salvare per il tuo prossimo weekend nella Città Eterna, e non dimenticare di leggere anche il post su 10 luoghi poco conosciuti da vedere a Roma.
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