Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi tornano.
Il 2018 è stato l’ennesima rincorsa prima di saltare, di nuovo, nel vuoto. Sono tornata pendolare, quando mi ero detta che mai più avrei viaggiato per lavoro. E ho partecipato al casting di Casa Facile, con la voglia di prendermi un sogno. Sono irrequieta, da sempre: e se forse è la mia spada di Damocle, questa spinta al cambiamento è anche quella che mi porta a sbattere contro me stessa nel tentativo di non accontentarmi, mai.
Sono arrivata a luglio, dopo i primi sette mesi trascorsi come in apnea, i compiti delle vacanze da terminare e un progetto da coltivare. Mi sono fatta una promessa, quella di crederci. A inizio mese sono stata a Segrate, in Mondadori, nella redazione di Casa Facile, e ho capito che “è impossibile solo se pensi che lo sia“.
Oscar Niemeyer e la redazione di Casa Facile
Arrivata nella sede concepita dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer con l’idea di uno spazio aperto in cui le persone potessero comunicare e operare in armonia, insieme agli altri blogger ho avuto l’opportunità di partecipare ad una visita in redazione guidata dalla direttrice Giusi Silighini. Qui, nell’open space dove lavora il team, in un caos creativo di palette colori, prove di stampa e piante in stile urban jungle, prende vita Casa Facile. Per me, che ho lavorato quasi esclusivamente nell’editoria digitale, scoprire come, di cesello, quasi artigianalmente, nasce la carta stampata, è stato davvero sorprendente.
A scuola di moodboard con Scavolini e la cucina Qi
La seconda parte della Casa Facile Academy è stata dedicata ad un progetto di gruppo: abbiamo dapprima lavorato alla realizzazione di un articolo per la rivista, e poi, per Scavolini, partner ufficiale della giornata, creato una moodboard ispirata al modello Qi. Firmata dallo studio giapponese Nendo, questa cucina è caratterizzata da mensole di legno e contenitori bianchi con una duplice valenza funzionale ed estetica, in quanto nascondono tutti gli oggetti presenti in cucina, conferendo ordine e pulizia d’insieme. Non a caso Qi, che in giapponese vuol dire contenitore ma anche legno, racchiude in un’unica parola il concept di questa cucina innovativa e minimale.
Questa è la moodboard realizzata dal gruppo con cui ho lavorato, composto da Deborah di “More Time Studio” – Francesca di “A bluebird kitchen” – Martina di “Spunti e virgole” – Serena di “Picsilli” – Valentina di “Appunti di Casa”, da me personalizzata, per immaginare un allestimento a corredo della cucina Qi, che mantenendo la linearità d’insieme, aggiungesse calore e familiarità all’ambiente.

La mia moodboard per la cucina QI di Scavolini
E così, caro luglio, dopo questa giornata ti saluto in attesa di volare in un altro continente, con la consapevolezza che è possibile credere “fino a sei cose impossibili prima di colazione“.
Perchè certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi, e poi tornano.
Ci rivediamo a settembre, su questo blog.
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