Simmetrie perfette, colori pastello ed un tocco stravagante e nostalgico: se come me vorresti vivere al Gran Budapest Hotel o lanciarti in corsa sul treno per il Darjeeling, allora non puoi che amare alla follia le inquadrature vintage e le location fiabesche della filmografia di Wes Anderson che sono la cifra stilistica delle sue pellicole.
Accidentally Wes Anderson
La stessa fissazione deve averla anche Wally Koval, il creatore del profilo Instagram Accidentally Wes Anderson: ispiratosi al tratto distintivo dello stile del regista americano, il newyorkese ha raccolto stravaganti location che sembrano uscite dalle sue pellicole, cogliendo appieno l’estetica del cinema di Anderson nel mondo reale.
Sì, perché gli scatti, segnalati attraverso l’hashtag #AccidentallyWesAnderson, sono reali, e provengono da tutto il mondo: nel giro di un anno 41 mila sono state le foto taggate e oltre 440 mila i fan a seguire il profilo, che ha attirato l’attenzione di Anderson stesso, il quale lo ha voluto per la condivisione in anteprima del suo film animato Isle of Dogs, uscito a maggio in Italia.

Alcuni scatti condivisi sul profilo @accidentallywesanderson
Capirai che quando mi è passata per la mani una foto della Sala Mollino del Turin Palace Hotel il mio pensiero è stato: “devo vederlo”!
Turin Palace Hotel
Inaugurato nel 1872, questo albergo è un pezzo di storia torinese, uno di quei posti che i torinesi doc – che sono una rarità, ma esistono – ricordano come l’hotel delle feste, quello che se in città c’era un evento che contava, allora era al Turin Palace.
Questo hotel ha visto passare dal suo ingresso il sacro e il profano, dalla Regina Elisabetta a Madonna, da Guglielmo Marconi a Mick Jagger, da Federico Fellini a David Bowie, sempre con il proverbiale aplomb sabaudo, che può anche venire a trovarti la Regina d’Inghilterra, ma di scomporsi non se ne parla.
Con il fallimento della società che lo gestiva, era stato poi svuotato degli arredi e depredato degli antichi fasti, rimanendo con un passato polveroso e ingombrante in eredità.
Questa storia ha però un lieto fine: grazie al progetto di riqualifica di Porta Nuova e di tutta l’area circostante, dal 2015 questo prestigioso edificio è tornato agli antichi splendori. Rinnovato radicalmente, il Turin Palace ha saputo però conservare la storicità, il fascino e le atmosfere art déco dello stile originario.

La Sala Mollino in una immagine del Turin Palace
Soprattutto, è ancora lì il Salone delle Feste, quello che ricordano i torinesi: con la storica volta a cupola ellittica, i soffitti alti oltre 6 metri, le sospensioni luminose in vetro soffiato a mano – nuove, ma in perfetta sintonia con l’ambiente – e le decorazioni serigrafate in oro della vetrata sul fondo, originali e restaurate, come il portale che ne segna l’ingresso.
Non è assolutamente andersoniana questa location?
E tra l’altro, se passi da Torino quando fa bello, all’ora dell’aperitivo, la terrazza dell’hotel è una delle poche in città che offre una vista panoramica sui monumenti e sui palazzi del centro, con, a fare da cornice, le Alpi in lontananza.
Conosci altri posti Wes Anderson style? Sarei davvero curiosa di conoscerli!
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